Il metodo di analisi letteraria si avvale di tre metodi di analisi:
1) retorica
2) narrativa
3) semiotica
L’ANALISI RETORICA
La retorica è l’arte di comporre discorsi persuasivi. Tutti i testi biblici sono dei discorsi persuasivi. Ci sono tre tipi di retorica: quella classica usata dai latini e greci; quella attenta ai componimenti semitici e quella moderna. Ci sono tre elementi caratteristici: l’oratore, il discorso e i destinatari.
1) La retorica era molto usata dai greci e, per questo motivo, gli esegesi utilizzano alcuni aspetti della retorica classica per analizzare alcuni scritti biblici.
2) Altri esegesi, invece, utilizzano la retorica che studia le composizioni simmetriche così come erano diffuse nella cultura semitica del tempo, grazie alle quali sussistono rapporti tra i vari elementi del testo. Lo studio delle molteplici forme di parallelismo e dei procedimenti di composizione semitici permette di discernere la struttura letteraria dei testi per comprenderli meglio.
3) La retorica moderna, invece, fa uso di alcune discipline moderne, come la semiotica, la linguistica, l’antropologia e la sociologia. Essa cerca di penetrare nel cuore del linguaggio della rivelazione in quanto linguaggio persuasivo capace di avere un impatto sui destinatari. Essa pone, dunque, l’attenzione sulla capacità persuasiva e convincente del linguaggio.
Le analisi retoriche non sono sufficienti da sole e, nel caso in cui si limitano a descrivere, hanno un valore solo stilistico.
L’ANALISI NARRATIVA
E’ un metodo di comprensione e di comunicazione del messaggio biblico che corrisponde alla forma del racconto e della testimonianza. Per esempio, la proclamazione del Kerigma comprende la sequenza narrativa della vita, morte e resurrezione di Gesù.
Si distinguono i metodi di analisi e riflessione teologica.
METODI DI ANALISI
Ci sono molteplici metodi di analisi: quelli che studiano i modelli narrativi antichi e quelli che hanno dei punti in comune con la semiotica (disciplina che studia i segni).
L’analisi narrativa studia il modo con cui viene raccontata la storia al fine di coinvolgere l’ascoltatore. Un testo esercita la sua influenza in ogni tempo, nel momento in cui i lettori reali (quelli che hanno accesso al testo, dai primi destinatari fino ai lettori di oggi) si identificano con il lettore implicito (colui che effettua le operazioni mentali e affettive richieste per entrare nel mondo del racconto e rispondervi). Uno dei compiti principali dell’esegesi è quello di facilitare questa identificazione.
RIFLESSIONE TEOLOGICA
Considera le conseguenze che comporta, per l’adesione di Fede, la natura del racconto, e quindi di testimonianza, della Sacra Scrittura. Da ciò si deduce un’ermeneutica (metodologia di interpretazione) di tipo pratico e pastorale. Si cerca di raccontare la salvezza in vista della salvezza: c’è un appello esistenziale, nel racconto biblico, rivolto al lettore.
L’approccio sincronico (si concentra sullo studio del testo biblico così come si presenta nel suo stato finale) dell’analisi narrativa non è sufficiente da solo, ma va completato con gli studi diacronico.
ANALISI SEMIOTICA
Un’altro approccio sincronico è l’analisi semiotica. La semiotica veniva chiamata “strutturalismo”, che fa capo al linguista De Saussure, secondo cui ogni lingua è un sistema di relazioni che obbedisce a determinate regole. Greimas fu uno dei più importanti studiosi che hanno applicato la semiotica allo studio della Bibbia.
METODO GREIMAS
La semiotica si basa su tre principi:
1) Principio di immanenza: ogni testo forma un tutto di significazione; l’analisi considera il testo, senza far riferimento a dati esterni, come l’autore, i destinatari, ecc.
2) Principio di struttura del senso: l’analisi del testo consiste nel stabilire la rete di relazione tra gli elementi, a partire dalla quale si stabilisce il significato del testo.
3) Principio della grammatica del testo: ogni testo rispetta una grammatica, cioè un certo numero di regole e strutture. In un discorso ci sono diversi livelli aventi ciascuno una sua grammatica.
La negazione del soggetto e dei riferimenti extra-testuali possono portare ad uno studio formale. In questo modo, non si può cogliere il messaggio dei testi. L’analisi semiotica, dunque, può essere utile solo se non si perde negli arcani di un linguaggio complicato e viene insegnata in termini semplici nei suoi elementi principali.